Nel 1934 sostiene da privatista gli esami di ammissione all'Accademia di Belle Arti di Palermo. Sempre nel 1934 si diploma dopo diciotto mesi di servizio militare. L'anno dopo si installa in uno studio a San Giovanni Li Cuti, vicino al mare di Ognina, a pochi chilometri da Catania, dove realizza i primi ritratti, ma è anche richiamato alle armi in occasione della guerra in Etiopia. Al 1936 risale la committenza del Marchese di San Giuliano per la realizzazione di un monumento ad Antonino di San Giuliano, suo nonno, celebre ministro degli esteri dell'epoca giolittiana, da collocarsi nella piazza del paese di Villasmundo. Nel 1937 si trasferisce con la famiglia in un villino liberty costruito sulla lava (sciara) nella via Daniele, con due grandi terrazze e una enorme pianta di gelsomino: un luogo del cuore, dove tornerà volentieri fino alla morte della madre. Dal 1939 fino alla fine della guerra è chiamato più volte alle armi in Albania e in Sicilia. Nell'ottobre del 1941 partecipa con un disegno e una scultura (Ritratto di Michi) alla "X Mostra d'Arte del Sindacato Interprovinciale di Palermo".