Nel 1947 va per la prima volta a Parigi, con la gioventù comunista (Fronte della Gioventù) per due settimane, con l’amico Saro Mirabella. Al viaggio partecipano Monachesi, Perilli, Dorazio e Guerrini; vivono negli studi degli artisti francesi, mangiano alla mensa universitaria. Ritorna a Roma di malavoglia. Per vivere dipinge anche stoffe per Myricae, un negozio di via Frattina, e realizza anche gioielli per Masenza, un negozio di via del Corso specializzato in gioielli di artisti contemporanei, ma finalmente dispone di uno spazio (a Villa Massimo) dove lavorare su sculture di grandi dimensioni.
Nel 1948 prepara la mostra personale per la romana Galleria del Secolo; nel catalogo, con prefazione di Fortunato Bellonzi, spiccano le due grandi figure in cemento della Pattinatrice e del Lottatore. Le stesse statue saranno esposte da febbraio a marzo nella “III Mostra Nazionale d’Arte Ispirata allo Sport” (è l’anno delle Olimpiadi di Londra: le prime del dopoguerra), ospitata nella Galleria Nazionale d’Arte Moderna.