Sposatosi con Fernanda nell’agosto del 1945, espone un disegno di nudo in ottobre nella mostra inaugurale della Galleria Il Cortile, in via dei Prefetti, una collettiva alla quale partecipano, tra gli altri, Guttuso, Mafai, Pirandello, Omiccioli e Consagra. Nella stessa galleria l’anno dopo espone alcuni ritratti, tra cui quello della Principessa Wolkonsky, presentato da un testo del critico Nicola Ciarletta. (“…La sua predilezione è per i ritratti. In ciò giocano varie nature. Una è la natura dello scultore, che ama i crani, questi universi maneggevoli. L’altra del moralista attratto nella rete delle incoerenze psicologiche. Due vocazioni contrastanti: una che ama il tondo, l’altra che simpatizza con le angolosità; una che tende alla sfera, l’altra che è impaziente di tagliarla. I ritratti di Greco concludono le due esigenze: sono tutto tondo e sono dei profili taglienti…”). Nel gennaio 1947 ottiene uno studio tra quelli dell’ex Accademia Germanica di Villa Massimo, sequestrati provvisoriamente al governo tedesco, assieme a Leoncillo, Guttuso, Mazzacurati, Rossi e Brunori, e dal 17 al 31 maggio espone alla Galleria del Secolo, in via Veneto 85 (ancora il Ritratto della principessa Wolkonsky) in una collettiva cui partecipano anche Mirko, Consagra, Guttuso, Afro, Scialoja e Turcato.